Una comunità scossa dopo i tragici fatti di san Giustino
09/02/2016
Cari docenti,
i tragici fatti di ieri hanno scosso tutti noi dal profondo, la fine drammatica di due giovani del nostro paese ha provocato dolore e suscitato domande alle quali ci è difficile dare una risposta. E’ questo il momento di rispettare lo strazio grande delle famiglie, non è certo il caso di avanzare giudizi anche perchè il lutto ci ha toccato molto da vicino e vogliamo essere accanto a chi sta soffrendo così profondamente. Allora solo una riflessione sul ruolo che la scuola svolge a tutela della nostra gioventù, bambini ma soprattutto adolescenti che si affacciano alla vita adulta e devono essere accompagnati e sostenuti nel loro cammino. La sfida educativa del nostro tempo credo passi anche attraverso un’azione di supporto e di confronto con le fragilità, soprattutto emotive , che caratterizzano la crescita. Nel ribadire il dovere educativo della scuola ,ci appare chiaro che non possiamo abbassare la guardia o baipassare lo specifico compito di contribuire alla “alfabetizzazione sentimentale “dei nostri ragazzi insieme alla famiglia e a tutte le altre agenzie formative. Accanto alle “cose di scuola” , allora, vorremmo che l’educazione alla affettività, ai sentimenti e ai valori non fosse solo un tiepido contorno ma permeasse la nostra azione ed i nostri sforzi. Non vogliamo stancarci perciò di proporre occasioni di riflessione ,ma soprattutto esperienze autentiche , di rispetto di sé e degli altri, di accettazione e gestione delle sconfitte, di lotta agli stereotipi e alle differenze di genere; vorremmo contribuire a far crescere la solidarietà, l’empatia e di rimando rigettare l’egoismo. Qualcuno ha detto che queste tragedie ci sorpassano e vanno ben oltre ogni nostra possibilità di intervento: il nostro senso di impotenza ci dice che questo è vero , il nostro cuore e la nostra coscienza ci suggeriscono, umilmente, di continuare a fare, ogni giorno ,la nostra parte di educatori per crescere gli adulti di domani.
D. S. Raffaella Reali